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Come funziona il leasing per l’acquisto sulla prima casa.
La legge di stabilità per il 2016 ha teso ad incentivare l’uso del leasing immobiliare per l’acquisto della prima casa.
Prima il leasing immobiliare era usato principalmente per l’acquisto di beni immobili strumentali tipo: uffici, negozi, capannoni.
Dal gennaio 2016, l’acquisto, da parte di una società di leasing o di una banca , di una casa destinata a essere data in uso a una persona fisica che abbia tutti i requisiti per avere l’agevolazione “prima casa”, è soggetta all’imposta di registro con l’aliquota ridotta all’1,5% ,oggi l’aliquota agevolata dell’imposta di registro per la “prima casa” è del 2%.
Ulteriore agevolazione per le persone fisiche con età inferiore a 35 anni, con reddito totale non superiore a 55mila euro all’atto della stipula del contratto di leasing, che non siano titolari di diritti di proprietà su immobili a destinazione uso abitativa e che adibiscono la casa di cui sono utilizzatori a propria abitazione principale entro un anno dalla consegna, hanno diritto a una detrazione per l’Irpef del 19 per cento sia sui canoni periodici del leasing (fino ad un massimo di 8 mila euro annui) sia sul prezzo di riscatto che sarà pagato alla fine del contratto di leasing per ottenere la proprietà dell’abitazione (questo fino a 20 mila euro).
Chi invece ha 35 anni o oltre potrà beneficiare della detrazione, ovviamente in presenza delle stesse condizioni, ma gli importi massimi sono dimezzati (4 mila euro all’anno e 10 mila euro al momento del riscatto).
Le agevolazioni sono valide sino al 31 dicembre 2020.
La legge da la possibilità di fermare fino ad un massimo di 12 mesi, il pagamento dei canoni in presenza di difficoltà legate alla cessazione del rapporto di lavoro dell’utilizzatore.
La legge prevede che la banca o della società di leasing restino protette in caso di revocatoria fallimentare, in caso di fallimento del venditore, e che nel caso di inadempimento dell’utilizzatore possano avvalersi della procedura di sfratto per ottenere il rilascio dell’immobile. In questo caso, inoltre, dopo la vendita dell’immobile, all’ex utilizzatore sarà dato il prezzo ricavato dalla vendita, dedotto l’importo dei canoni scaduti e non pagati, l’importo dei canoni a scadere attualizzati e l’importo del prezzo pattuito per l’opzione finale di acquisto, in caso di differenza negativa essa dovrà essere versata dall’ex utilizzatore alla banca o alla società di leasing.
Si prevede inoltre che la cessione del contratto di leasing residenziale da parte dell’utilizzatore sia soggetto all’imposta di registro con le aliquote previste per la cessione di immobili ad uso abitativo.
Il leasing residenziale potrebbe rivelarsi una valida alternativa al rent to buy, che ha sicuramente stentato a decollare , soprattutto a causa dei dubbi sulle modalità di riprendere possesso dell’immobile in caso di inadempimento dell’acquirente e per la complessità della normativa.
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